Da secoli e secoli le civiltà si ritrovano a vivere a stretto contato con alcuni animali selvatici che approfittano dell’abbondanza di cibo e di riparo. Quelli che da sempre fanno gli “scrocconi” sono i topi, motivo per cui poi sono stati addomesticati i gatti. Il topo nero, i surmolotti, i ratti, le arvicole e via dicendo sono animali che approfittano delle attività umane per crescere e svilupparsi ma possono risultare più pericolosi e problematici di quanto si possa pensare, motivo per cui sempre più spesso oggi in città si ordinano periodiche campagne di disinfestazione.
Perché i topi sono problematici
I topi, a prescindere dalla specie, rappresentano un problema sotto diversi punti di vista. Rendono malsani gli ambienti perché portatori di malattie e parassiti vari che si annidano nella loro pelliccia. Sporcano e lordano i luoghi dove sono abituati stare con deiezioni e parti varie utilizzate per fare il nido. Rovistano nei rifiuti in cerca di cibo perciò sono soliti scoperchiare bidoni e bucare sacchetti delle immondizie peggiorando la situazione.
Sono animali di piccole dimensioni che spesso stanno alla base della catena alimentare di altri animali. Infatti, si nutrono di topolini e topi animali più grandi come gabbiani e volpi che, di conseguenza, crescono di numero. Grazie a una maggiore presenza di prede, animali che prima erano più schivi come le volpi, ora vi avvicinano alla città proprio per seguire i loro spuntini preferiti sul menù del giorno.
Rosicchiano cavi, scavano nel terreno, si arrampicano su grondaie e tetti, smontano pannelli rovinando le abitazioni. È problematico mettere a posto i danni che fanno i topi in casa e nelle immediate vicinanze. Insomma, in fin dei conti, come dice un vecchio detto popolare, è sempre meglio prevenire che curare. Vale perciò la pena mettere in atto valide campagne di disinfestazione non appena si avvista un primo esemplare di topo perché se ce n’è uno , significa che gli altri non sono a lunga distanza ma nelle immediate vicinanze.
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