Prendi una grande azienda dell’e-commerce e una piccola provincia italiana. Cosa hanno in comune? I prodotti da offrire al grande pubblico. Stiamo parlando del gigante dello shopping online cinese Jd.com che ha annunciato di voler investire in Italia e di essere a caccia di imprese italiane da inserire nel proprio portale. Enogastronomia, abbigliamento, ma non solo.  Il sito, 169 milioni di iscritti, 3,8 milioni di ordini ogni giorno, è a caccia anche di cosmetici, alimentari, arredo e prodotti per bambini. E quale occasione più ghiotta per delle piccole provincie che vogliono accrescere la loro economia?

Tra queste c’è Siena dove olio e vino sono le eccellenze della sua provincia. In generale è tutto il settore dell’agroalimentare senese a godere di ottima salute. Basti pensare alla esportazioni che hanno visto una crescita nel 2015 del 3,4%  rispetto all’anno precedente, che corrisponde a 1.300 milioni di euro. Germania e Stati Uniti sono i maggiori importatori di prodotti senesi, le esportazioni verso gli Usa crescono del 30,9%. Il settore trainante è soprattutto quello valdelsano del camper, dove si registra un aumento delle esportazioni del 36,9%. A seguire, prodotti alimentari (+20,8% rispetto al 2014), apparecchiature elettriche (+18,6%) e bevande (ovviamente i vini, +15,1%).

E i vini sono proprio uno dei prodotti che Jd.com sta cercando in Italia da lanciare sulla sua piattaforma. Chianti, Brunello di Montalcino, il Rosso di Montepulciano. Sono tanti i vini senesi che potrebbero arricchire l’offerta gastronomica del portale che ad oggi può contare già sul Chianti il cui fatturato è in aumento costante. Nel 2015 la crescita di questa eccellenza italiane è aumentata da 770 mila ettolitri circa a 840 mila ettolitri. E non sorprende che sia presente su un sito di e-commerce cinese. Il paese asiatico, infatti, sta sempre più diventando un protagonista del mercato internazionale del vino. Basti pensare che i consumi di vino qui negli ultimi anni sono aumentati del 9%, sfiorando la soglia dei 18 milioni di ettolitri. Con 1,84 miliardi di euro di vino importato nel 2015, la Cina è diventato il 4° mercato mondiale per valore del vino importato, dopo Usa, Regno Unito e Germania. Nel giro di appena dieci anni, le importazioni di vino in questo grande mercato sono passate da 60 milioni di euro a 1,84 miliardi di euro, determinando una crescita del 2.941%. Nel 2015, inoltre, le esportazioni di vini rossi Dop toscani in Cina hanno raggiunto gli 11,3 milioni di euro, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente e di ben il 2.688% rispetto a dieci anni prima.

Insomma, investire oggi sul mercato asiatico rappresenta una risorsa e un’occasione da non perdere per le tante industrie enogastronomiche del Paese. Quotato al Nasdaq, Jd.com nasce nel 1998 per iniziativa di Liu Qiangdong, e attualmente è il primo canale per vendite mediate e secondo per quelle dirette, con il 23% di quota di mercato. I suoi clienti spendono in media 47 euro per transazione contro una media di 20,5 euro dei concorrenti. Il portale conta una rete proprietaria composta da 209 magazzini in 50 città cinesi, da Xi’an a Chengdu, da Wuhan a Guangzhou, che distribuiscono gli ordini in 5.987 centri di consegna, permettendo all’85% dei prodotti acquistati di arrivare entro lo stesso giorno dell’ordine o in quello successivo.

Superati gli Stati Uniti, dal 2013 la Cina è il maggiore mercato del mondo per l’e-commerce. Secondo l’ultimo rapporto della Fondazione Italia-Cina, ci sono oltre 400 milioni di consumatori che generano un fatturato complessivo vicino ai 600 miliardi di euro. Le vendite online, a fine 2015, hanno rappresentato circa il 15% del totale retail e le previsioni per i prossimi cinque anni ipotizzano una crescita del 24% del totale con punte del 55% nell’elettronica di consumo, del 50% nella cosmesi e del 35% nell’abbigliamento. Una bella fetta di mercato, dunque, che l’Italia non può certo lasciarsi sfuggire.

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