Diverse persone avranno già sentito parlare della certificazione HACCP per la preparazione di alimenti, ma in tanti non hanno ben capito chi sono i soggetti tenuti a farla. Capita che ci sia un po’ di confusione rispetto a questo argomento è più controverso di quanto si possa pensare perché tanti non conoscono bene la normativa e che cosa impone.

Per questa ragione, abbiamo deciso di fare una breve guida che approfondisce questo argomento così importante per scongiurare la contaminazione alimentare e garantire la sicurezza in tutti i contesti in cui vengono maneggiati cibi e bevande.

A chi spetta la certificazione HACCP

Il certificato HACCP è obbligatorio per tutti quei dipendenti che entrano in contatto con cibi e bevande. Alcune persone pensano erroneamente che la certificazione spetti a quelle persone che lavorano nel settore della ristorazione non è esattamente così. Infatti, devono essere certificate tutte quelle persone che entrano in contatto con gli elementi, a prescindere dalla fase. Questo significa che anche chi è addetto alla mungitura, alla raccolta di frutta verdura e altre operazioni iniziali della catena, deve avere questo certificato. Oggi anche chi partecipa come volontario a una sagra di paese dove si prepara una pietanza tipica, deve seguire un corso sulla sicurezza alimentare.

Ovviamente, tutti i soggetti che sono impiegati nell’industria alimentare, nella distribuzione, nella ristorazione e simili è soggetto alla normativa. Nell’elenco rientrano gli operatori agricoli, cuochi, pasticcieri, camerieri, farmacisti che vendono alimentari e chiunque entri in contatto con alimenti e generi alimentari di ogni sorte. In generale, nessun lavoratore può entrare in contatto con gli alimenti se non è in possesso della certificazione.

In che cosa consiste il certificato HACCP

Il corso per conseguire il certificato HACCP prevede una serie di moduli e ore per apprendere tutti i rischi collegati alla manipolazione degli alimenti e la contaminazione batterica. Sono fornite le basi anche di microbiologia. Ci sono una serie di regole che riguardano la preparazione ma anche nella conservazione degli alimenti per evitare che l’utente finale si ritrovi con dei prodotti insani.

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